Caro papà,
Dopo oltre un anno dalla tua partenza per il cielo, pensando a te, alla persona che sei stata, al marito, papà e nonno, mi sono chiesto: “Come posso raffigurare e descrivere l’impronta che ci hai lasciato della tua vita?” Mi viene in mente un fiore, non comune, particolare, con qualcosa di diverso, con delle qualità che rappresentino in pieno te e la strada che hai percorso tra di noi...
Non so, ma subito mi è risuonata nella mente una parola che tante volte si sente: PASSIONE, rappresentata in maniera sublime dalla PASSIFLORA, un fiore con dentro di se i segni della passione di Cristo.
Già da giovane hai dovuto prendere sulle tue spalle una croce troppo pesante per un ragazzo di 18 anni con tutta la vita piena di progetti davanti; ma tu non ti sei tirato indietro, con un passo alla volta hai iniziato questo sentiero in salita.
Ti avevano detto che in poche decine di anni saresti finito su una sedia a rotelle, era meglio non formare una famiglia, non avere figli, saresti stato un peso...
Tu non li hai ascoltati... non ti sei arreso...
Come la passiflora si aggrappa a ciò che ha attorno per andare avanti, ti sei aggrappato subito a quella Croce ed è nato il primo bellissimo fiore, che ti rappresenta.

Poco dopo hai incontrato la metà che ti completava, non avete esitato per iniziare il nuovo cammino insieme, ecco un altro bellissimo fiore, la mamma. Subito avete detto si alla vita, proprio tu dicevi che la vita è bella e vale la pena viverla bene, ecco i sei boccioli, i vostri figli.
Questi boccioli ti guardano, perché per noi sei sempre stato il punto di riferimento per quando ci servivano: parole di conforto, un consiglio, una persona pronta ad ascoltare, un aiuto...
Chissà quante volte, anche tu nella tua silenziosa accoglienza di ciò che il cammino ti sfidava ad accettare, certamente avrai avuto bisogno di un conforto, una parola, una consolazione...
Ecco perché, per ogni volta, ho immaginato Gesù che stacca una mano dalla croce per consolarti con una carezza in quei tanti momenti duri che la vita ti ha messo davanti; proprio come facevi tu a noi con quelle tue grandi mani deboli, malate e incapaci di fare le tante cose che fanno normalmente i papà, ma ugualmente forti, accoglienti, rassicuranti, calorose, amorose... ma ora lontane, rimpiante e desiderate.

Grazie papà
Tutto passa, il tuo Amore resta
31/12/2015 Renzo